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martedì 13 settembre 2011

Il linguaggio dei fiori


Tutti gli esseri viventi, siano essi uomini, animali oppure piante, si esprimono nel modo a loro più consono, comunicano con il mondo che li circonda, a volte volontariamente altre in maniera inconscia. Anche i fiori hanno una propria intrinseca capacità comunicativa che dipende dal tipo, dalla varietà e dal colore che li contraddistingue. Queste valenze sono state attribuite ai fiori nel corso dei secoli da poeti, da leggende tramandate di generazione in generazione, da studiosi. I fiori comunicano attraverso un proprio linguaggio, frutto dei valori assegnati loro dall'uomo. In un’epoca ispirata alla riservatezza e gelosa delle tradizioni, come quella vittoriana, si diffuse rapidamente il potere del linguaggio silenzioso dei fiori, grazie anche al famosissimo libro di Miss Corruthers , che divenne la bibbia dei fiori in Inghilterra e in America. All'occhio scanzonato del lettore moderno, molte definizioni sembreranno buffe o assurde, eppure tutte hanno un fascino innegabile e consapevolmente o meno, le ritroviamo espresse nelle decorazioni floreali e nei bouquet. I fiori possono esserci di aiuto quando dobbiamo indicare il nostro stato d'animo, esprimere le nostre emozioni o manifestare il nostro affetto o amore a qualcuno. I fiori hanno infatti un loro significato ben preciso che può essere sfruttato a seconda delle situazioni. Il cosiddetto linguaggio dei fiori, è conosciuto anche come florigrafia, fu un modo di comunicazione piuttosto sviluppato nell'Ottocento, per cui i fiori e gli allestimenti floreali venivano utilizzati per esprimere sensazioni che non sempre potevano essere pronunciate. L'attribuzione di un significato simbolico ai fiori e alle piante risale fin all'antichità e nel Medioevo e nel Rinascimento ai fiori si attribuirono spesso significati morali.
Tuttavia è con l'Ottocento che l'interesse per il linguaggio dei fiori assume il massimo sviluppo, legato alla comunicazione dei sentimenti, tanto che si diffuse un'editoria specializzata nella stampa dei flower books, elegantemente illustrati con incisioni e litografie. Tale linguaggio fu introdotto da Mary Wortley Montagu, moglie dell'ambasciatore inglese a Costantinopoli, dopo il suo soggiorno nella capitale turca negli anni 1716-1718. Nelle sue lettere, pubblicate nel 1763, ella riferiva dell'usanza - chiamata selam - di attribuire significati simbolici a ogni sorta di oggetti, e in particolare ai fiori, ai frutti e alle piante.
Ecco una piccola guida al linguaggio dei fiori. Nessuno vuol togliere alla rosa rossa lo scettro di regina degli innamorati, però la letteratura parla chiaro: il fiore simbolo delle dichiarazioni d'amore, cioè quello che inequivocabilmente significa "ti amo", è il tulipano. Il sultano delle Mille e una notte ne lasciava cadere uno rosso ai piedi di una donna dell'harem per farle capire che era la prescelta. Ma una leggenda popolare sostiene, al contrario, che erano le odalische a lanciarli oltre le sbarre dell'harem per mandare messaggi al fidanzato perduto. Comunque sia, in tutto il mondo il tulipano parla d'amore. Forse perchè la leggenda più antica che lo riguarda (di origine persiana) sostiene che il fiore sia nato dalle gocce di sangue di un giovane suicidatosi per una delusione amorosa.
Le rose sono una sorta di vocabolario vegetale. A seconda del colore o della specie, infatti, possono portare una infinità di messaggi diversi. Prima di conoscerli, però è doveroso soffermarsi sul significato più importante, che le accomuna tutte: universalmente la rosa è simbolo del segreto, delle cose da non rivelare o da trattare con la massima discrezione. I suoi petali, infatti sovrapposti in modo concentrico, si raccolgono in un bocciolo centrale che in molte varietà non si schiude mai del tutto: un piccolo e delicato scrigno che non deve essere forzato per nessuna ragione. Non a caso, la rosa ancora chiusa incarna la castità femminile, mente quella aperta simboleggia le bellezza effimera della gioventù. Per quanto riguarda i colori e i loro significati: il rosso è il vero amore, il rosso cupo è il lutto, il giallo la gelosia, il bianco la purezza, il rosa l'innocenza. E ancora, la rosa a fiore variegato simboleggia l'amore tradito, la canina l'indipendenza, la borraccina la bellezza e il capriccio, la cappuccina lo splendore, la cannella la maturità precoce, la bengala la morale solida, la rosa della Cina il desiderio di riconciliazione (se però è fiore doppio rappresenta dispetto). La rosa tea celebra la gentilezza della donna amata, mentre la multi flora è un augurio di fecondità. Infine la rosa Banks dice: "Sei bella nel sorriso e nel pianto" e la muschiata: "Mi piaci ma sei capricciosa".
Peregrinazioni infinite, esborsi in danaro di proporzioni inverosimili, litigi, gelosie... Sono alcune delle follie che questa pianta è riuscita a scatenare subito dopo la sua scoperta nelle foreste tropicali. Un interesse quasi morboso (da parte di ricercatori, nobildonne e innamorati galanti) indubbiamente dovuto alla bellezza dei fiori, ma anche alla loro rarità e alla difficoltà di coltivazione. Sono così alti il suo potere di seduzione e l'esotismo del suo aspetto, che essa continua imperturbabile a comunicare raffinatezza, lusso, eleganza. A differenza di altri fiori, che possono portare i nostri messaggi anche ad amici e conoscenti, è difficile pensare di dedicare un'Orchidea ad altri se non ad una donna bellissima ed affascinante, che suscita in noi un'ammirazione senza pari. Regalarla è un'ammissione di totale dedizione: significa infatti confessare di avere i sensi in subbuglio, unitamente ad un sentimento di rispetto, quasi di venerazione. Donare un'orchidea è una dedica importante, significa dire: "Sei sensuale". E' considerato da secoli un fiore afrodisiaco: elisir d'amore, pozioni magiche e ricette contro la sterilità venivano preparate con le radice o gli steli di Orchidea. Simboleggia dunque sensualità, ma anche lusso, fascino e ricercatezza.





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