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lunedì 29 agosto 2011

Jorge Luis Borges - " La vita stessa è una citazione"

Tra i massimi geni letterari del Novecento, nasce il 24 agosto 1899 a Buenos Aires Jorge Francisco Isidoro Luis Borges Acevedo. E' stato uno scrittore, filosofo, poeta e traduttore argentino; famoso sia per i suoi racconti fantastici, sia per la sua più ampia produzione poetica. Ispirato tra gli altri da Macedonio Fernández, dalla letteratura inglese (Chesterton, Shaw), Franz Kafka, dal Taoismo ed altri ancora. Dal 1914 al 1921 segue i suoi genitori in Europa. Frequenta gli studi a Ginevra e in Spagna, dove viene a contatto con l'avanguardia letteraria e scrive le prime poesie. Tra gli avvenimenti successivi si ricordano le numerose conferenze (sulle letterature italiana, inglese, tedesca), il lavoro di bibliotecario, l’incontro con la filosofia idealistica, l’amicizia con A. Bioy Casares, coautore di «svariate imprese letterarie», l’insegnamento, la caduta di Perón (1955).  Nel 1955 Jorge Luis Borges viene nominato direttore della Biblioteca Nazionale di Buenos Aires, ciò che aveva sempre sognato di fare. Nel 1961, a Formentor, gli fu conferito, insieme a Beckett, il Premio internazionale degli editori. Da allora la sua fama si è sparsa per il mondo e Borges oggi è considerato un maestro indiscusso, continua a fiorire nella cultura mondiale a ben 112 anni dalla sua nascita.  Ma una spada di Damocle incombe sul povero scrittore argentino: la cecità. Questa orrenda malattia viene da lui sorprendentemente utilizzata in senso creativo, la sua potenza visionaria riesce a sfruttare il terribile male, volgendolo in metafora e in materia letteraria. Stesso lui diceva di se:

                « Sono cieco e ignorante, ma intuisco che sono molte le strade »

Il culmine di questo processo di "sublimazione" si ha fra il 1933 e il 1934, quando sul piano letterario Borges dà vita a trame che utilizzano la storia come menzogna, come falso, plagio e parodia universale. 
Citiamo adesso una delle sue poesie..........
                                                  Il Sogno
                                La notte impone a noi la sua fatica
                                magica. Disfare l'universo,
                                le ramificazioni senza fine
                                di effetti e di cause che si perdono
in quell'abisso senza fondo, il tempo.
La notte vuole che stanotte oblii
il tuo nome, i tuoi avi e il tuo sangue,
ogni parola umana ed ogni lacrima,
                               ciò che potè insegnarti la tua veglia,
                               l'illusorio punto dei geometri,
                               la linea, il piano, il cubo, la piramide,
                               il cilindro, la sfera, il mare, le onde,
la guancia sul cuscino, la freschezza
del lenzuolo nuovo...
Gli imperi, i Cesari e Shakespeare
e, ancora più difficile, ciò che ami.
                            Curiosamente, una pastiglia può
                            svanire il cosmo e costruire il caos.

Oggi l'aggettivo «borgesiano» definisce una concezione della vita come storia (fiction), come menzogna, come opera contraffatta spacciata per veritiera (come nelle sue famose recensioni di libri immaginari).

Infine, vi consigliamo di leggere questo libro, uscito in Argentina nel 1944 e tradotto da Franco Lucentini nel 1955, "Finzioni" è il libro che ha rivelato Borges in Italia, e che da allora ha acquistato anche da noi la statura di un classico contemporaneo. Diviso in due parti - Il giardino dei sentieri che si biforcano e Artifici - il volume è composto di racconti che di volta i volta sono fantastici, simbolisti, polizieschi, esoterici, tutti volti a creare una sorta di «enciclopedia illusoria» di cui Borges è il magistrale compilatore.

Buona Lettura !!!

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